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Granai del foro di Pompei: che cosa conservano di così importante

Curiosità

Chi visitando Pompei o studiando la sua storia non ha sentito parlare dei famosi granai del foro, situati nella parte occidentale del Foro. 

Il Foro di Pompei era il centro politico, economico e sociale dell’antica città romana ed è una delle aree più importanti e ben conservate dell’intero sito archeologico. Tra le numerose scoperte fatte in questo luogo affascinante, ci sono proprio i granai del foro.

Così chiamati perchè  al momento della scoperta furono interpretati dai vari studiosi come luoghi adibiti al deposito del grano. Solo successivamente studiando la loro struttura gli archeologici hanno escluso che nella realtà di Pompei si potesse trattare di granai. In quanto  incompatibili ad uso di granaio destinato alla conservazione di materiali deperibili, come frutta e verdura. 

I granai sono uno dei luoghi più importanti di Pompei che ha permesso di svelare i segreti della sua vita economica e commerciale, perché in esso sono conservati molti dei reperti ritrovati durante gli scavi archeologici. 

I granai di Pompei utilizzati come deposito di reperti

Intorno all’800 in tutti gli spazi adiacenti il foro iniziano ad essere accumulati tutti i materiali raccolti durante gli scavi archeologici. Solo con l’arrivo del sovrintendente Maiuri la struttura iniziò ad esser utilizzata come deposito dei reperti, recuperati tra gli anni 20 e gli anni 60, soprattutto in Via dell’Abbondanza.  

Questi reperti venivano depositati nei granai, in quanto non ritenuti importanti per essere inviati al museo archeologico di Napoli.

Infatti si trattava per lo più di anfore, vasellame, pentole e fornelli per la cottura, brocche e bottiglie, insomma tutto il materiale utilizzato quotidianamente dai Pompeiani per le loro attività. 

Oltre a grandi contenitori utilizzati per trasportare olio, vino e salse di pesce da tutto il Mediterraneo. Tavole in marmo e vasche per fontane che adornavano gli ingressi delle case. E alcuni calchi di vittime dell’eruzione oltre a quello di un cane e di un albero. 

Oggi i granai del foro ospitano all’incirca 9 mila reperti . 

L’importanza dei reperti contenuti nei granai del Foro

I reperti conservati nei granai del foro di Pompei
Finds in the archeological excavations of Pompeii, Italy

Reperti non così importanti da essere inviati nel Museo Archeologico di Napoli, ma ugualmente fondamentali per ricostruire i contatti che la città di Pompei aveva con gli altri Paesi del Mediteranneo. 

Infatti, all’esame del contenuto delle anfore e dalla loro forma si è capito non solo da dove provenivano ma anche cosa contenevano. 

Ad esempio come le anfore provenienti dalla Spagna utilizzate per trasportare salse di pesce e olio, o le anfore dall’Africa che contenevano salamoie, o le anfore cretesi, orientali, galliche e turche. 

Insomma materiali comuni, non prestigiosi, ma ricchi di storia e importantissimi per tessere la tela dei rapporti che legava Pompei ai Paesi del mondo. E per farci capire che Pompei non era una città sola, ma altamente commercializzata. E che ci offre un’importante testimonianza di ciò che i Pompeiani preferivano, di cosa mangiavano e della loro quotidianità.  

I granai oggi

I granai attualmente sono oggetto di riqualificazione, infatti, sono partiti i lavori per far divenire i granai uno dei depositi archeologici a vista più importante di Pompei.

Al termine dei lavori e del successivo allestimento i depositi saranno resi accessibili al pubblico attraverso un rinnovato percorso espositivo che prevede nuove coperture di protezione, una nuova illuminazione e grandi vetrine che permetteranno al pubblico finalmente di visitare questi reperti.

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