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Pompei ricostruita dall’intelligenza artificiale

Curiosità

Fantasia, creatività, novità, l’intelligenza artificiale ha ricostruito com’era Pompei prima della terribile eruzione del Vesuvio del 79 d.C. 

Una visione della città per certi versi che si avvicina alla realtà, per altri molto meno. 

E lo stesso Parco Archeologico di Pompei che curiosamente ha voluto chiedere all’intelligenza artificiale di ricostruire la città antica in un film cartoon di Pixar. 

E il risultato in alcune immagini è tutt’altro che convincente. Auto che si spostano tra le strade basolate in pietra, edifici interpretati in chiave più moderna rispetto a quelli ricostruiti dagli archeologici. 

Una visione della città antica che non piace e che fa storcere il naso a molti utenti. 

Il Parco archeologico, infatti, mostra le immagini della ricerca sul proprio profilo facebook e i commenti non tardano ad arrivare. Molti non rivedono affatto Pompei nelle immagini realizzate dall’intelligenza artificiale, altri notano la mancanza dei colori e dei dettagli che gli antichi Pompeiani ci hanno lasciato. 

Pompei secondo l'intelligenza artificiale
Foto Parco Archeologico di Pompei

Insomma una visione di Pompei che non siamo abituati a conoscere e che ci hanno mostrato gli stessi archeologici durante tutti questi anni di ricerche. 

Una concezione troppo fantasiosa, troppo moderna e poco attinente alla Pompei che piace, che affascina e che attira ogni anno milioni di turisti provenienti da ogni parte del mondo. 

Ricostruita una domus a Pompei con l’intelligenza artificiale

Non è la prima volta che si chiede all’intelligenza artificiale di ricostruire una parte di Pompei. 

E’ già successo in passato con dei ricercatori dell‘Università di Lund (Svezia), che ricostruirono nei minimi dettagli gli interni di una casa di Pompei. 

Si trattava della casa del ricco Caecilius Iucundus. In questo caso però, nella ricostruzione furono perfettamente ricostruiti i dettagli della sala centrale con la vasca per la raccolta dell’acqua piovana ( il cosiddetto impluvium). L’ altare domestico con tutti i suoi meravigliosi affreschi raffiguranti il terremoto che interessò Pompei nel 62 d.C.

Il giardino con tutte le sue meravigliose fontane, gli affreschi alle pareti nelle altre stanze delle domus. 

Insomma una ricostruzione in questo caso perfetta, minuziosa, corrispondente alla realtà che mostrò tutti i dettagli della casa, a differenza della riproduzione di Pompei. 

Quindi non sempre l’intelligenza artificiale sbaglia, ma è anche in grado di contribuire positivamente a dare una giusta interpretazione.

Progetto RePair

Non a caso negli ultimi anni il Parco Archeologico di Pompei ha lanciato un nuovo progetto definito RePair. Che utilizza il digitale e una serie di robot per ricostruire frammenti di affreschi, mosaici, anfore che non possono essere ricostruiti manualmente perchè troppo piccoli. Questi robot dotati di braccia meccaniche sono in grado di scansionare i frammenti, di riconoscerli e ricostruirli, dando nuova vita ad una parte della storia di Pompei che non potrebbe essere ricostruita dall’uomo. 

Quindi anche se la riproduzione troppo fantasiosa data dall’intelligenza artificiale nella ricostruzione di Pompei non è stata perfetta, può essere anche superata dato che in molti casi è in grado di arrivare dove l’uomo non può. 

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