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Perchè i Pompeiani non scapparono durante l’eruzione del 79 d.C.

Curiosità

Il 24 Ottobre del 79 d.C. Pompei venne invasa da una terribile eruzione del Vesuvio, che distrusse la città Vesuviana in pochi giorni, seppellendola per secoli sotto una coltre di cenere e lapilli. 

L’eruzione quel giorno fu catastrofica, violenta e non diede scampo ai Pompeiani, che non riuscirono a fuggire da Pompei e morirono travolti dalle pietre vulcaniche e dal potente flusso piroclastico. 

Erano intorno alle 13:00 quando il tappo che ostruiva il cratere del Vesuvio fuoriuscì, in poche ore si alzò al cielo una nube colma di cenere e gas alta oltre 20 metri. 

I lapilli iniziarono ad invadere le strade e le case di Pompei. I tetti iniziarono a crollare sotto il peso dei lapilli travolgendo molti Pompeiani che si erano rifugiati nelle loro abitazioni nella speranza che tutto terminasse presto, ma morirono schiacciati. 

Altri, invece, morirono per soffocamento e asfissia travolti dal potente flusso piroclastico. 

Pompei rimase sommersa per secoli da oltre 3 metri di materiale vulcanico e fu ritrovata solo diversi anni dopo. 

L’eruzione raccontata in una lettera da Plinio il giovane, descrive con esattezza i momenti dell’esplosione, ma la domanda che in molti si pongono è perchè i Pompeiani non fuggirono prima che il Vesuvio eruttasse?

Ci sono diverse ragioni che spiegano questo comportamento, tra cui la mancanza di consapevolezza del pericolo, la fiducia nella protezione degli dei e la mancanza di mezzi per fuggire.

I Pompeiani non capirono ciò che stava accadendo

In primo luogo, va detto che i Pompeiani erano probabilmente inconsapevoli del pericolo che stavano affrontando. Per loro il Vesuvio non era un vulcano, ma un monte amico, ricco di vegetazione che dava loro cibo e il necessario per poter vivere. 

Anche se negli anni precedenti il Vesuvio aveva avuto alcune eruzioni minori, per secoli non si era verificata un’eruzione di tale portata. Quindi i Pompeiani non erano preparati a ciò che stava avvenendo.

Anche i terremoti che si erano verificati negli anni precedenti, non erano stati interpretati da quest’ultimi come segni di un’imminente eruzione e ciò portò la gente a non scappare inizialmente. 

Credevano nel potere degli Dei

In secondo luogo, i Pompeiani avevano una forte fede nei loro dei e nel loro potere protettivo. La città era famosa per il suo culto di Giove, che si diceva proteggesse Pompei dalle calamità naturali.

Inoltre, vi era una forte convinzione che i loro defunti antenati avrebbero protetto la città dal regno dei morti. Questa fede era talmente radicata che molti Pompeiani probabilmente credevano che fosse impossibile che gli dei permettessero alla città di essere distrutta.

Non avevano i mezzi per fuggire

Infine, molti Pompeiani non avevano neppure i mezzi per fuggire. La maggior parte delle persone viveva in case piccole e modeste, e non aveva accesso a mezzi di trasporto come cavalli o carri.

Inoltre, molto probabilmente le strade di Pompei divennero impraticabili dopo la caduta della cenere e dei lapilli e ciò rallentò la fuga dei suoi abitanti. Che non ebbero la possibilità di fuggire nel momento in cui iniziò l’eruzione. 

Purtroppo le scarse conoscenze della reale natura del Vesuvio e le loro convinzioni non portarono i Pompeiani a scappare, alle prime avvisaglie dell’imminente eruzione. E in molti morirono senza avere neppure la possibilità di scappare.

Strada di Pompei

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