Tra le numerose scoperte archeologiche fatte negli scavi di Pompei, i manifesti elettorali emergono come testimonianze uniche della vita politica dell’antica città romana. Questi affascinanti reperti ci offrono un’opportunità senza precedenti per comprendere il funzionamento delle elezioni e il coinvolgimento dei cittadini nell’ambito politico dell’epoca.
Grazie ad essi, infatti, è stato possibile capire che le elezioni amministrative si svolgevano ogni anno e potevano votare solo i cittadini liberi, emancipati e di sesso maschile.
Ma non solo ci forniscono importanti informazioni anche su chi erano i candidati e che attività svolgevano. Molto spesso addirittura coincidevano con i proprietari delle case su cui erano esposti i relativi manifesti.
Quindi notizie importanti che hanno permesso di ricostruire la storia dell’antica Pompei e i nomi dei suoi abitanti.
Scopri anche tu chi erano questi personaggi importanti di Pompei, fatti guidare da un’esperta guida alla scoperta degli stessi.
L’ultimo manifesto elettorale ritrovato a Pompei
I manifesti elettorali utilizzati anticamente a Pompei erano affreschi dipinti sui muri all’esterno delle abitazioni e degli spazi pubblici. Che venivano dipinti dai candidati come strumenti di propaganda, per attirare l’attenzione dei cittadini e persuaderli a votare.
Per questo l’ultimo ritrovamento effettuato a Pompei, il 28 Settembre 2023 ha stupito non poco gli archeologi che hanno effettuato la sensazionale scoperta.
Un manifesto elettorale presente non all’esterno della casa, ma all’interno accanto al larario.
Una scoperta unica ma non rara, considerato che i Pompeiani erano soliti esporre i propri manifesti elettorali all’esterno delle abitazioni e delle botteghe.
Una spiegazione a questa scoperta insolita è stata fornita dagli studiosi, che hanno supposto che molto probabilmente il candidato era solito organizzare cene ed eventi all’interno della casa invitando parenti ed amici per promuovere la campagna elettorale.
Il luogo del ritrovamento
Il ritrovamento dei manifesti elettorali è avvenuto in una casa nella regio IX insula 10, accanto al larario dipinto con serpenti di stucco, sul cui altare sono stati ritrovati i resti di fichi, datteri e di un uovo. Probabilmente segni dell’ultimo sacrificio prima dell’eruzione del Vesuvio.
Ma non solo all’interno dell’abitazione è stato ritrovato anche un antico panificio.
Questo elemento rafforza la tesi sempre sostenuta dagli studiosi che a Pompei si effettuavano voti di scambio.
Infatti sul manifesto elettorale compariva il nome di Aulus Rustius Verus, candidato per la carica di edile, conosciuto già grazie ad altre iscrizioni ritrovate a Pompei .
Ma il dipinto è stato ritrovato in una casa appartenente ad un sostenitore del candidato, probabilmente un amico.
All’epoca edili e fornai collaboravano tra di loro durante le elezioni. Anche le iniziali di Aulus Rustius Verus incise su una macina ritrovata nell’atrio della casa testimonia come il candidato finanziasse l’attività del panificio.
L’ultimo manifesto ritrovato a Pompei ci permette di capire ancora di più come si svolgevano le elezioni a Pompei, la partecipazione dei cittadini e le strategie di propaganda utilizzate dai candidati politici dell’epoca.
Grazie a questi reperti, siamo in grado di approfondire la nostra comprensione dell’organizzazione politica e sociale di Pompei.