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Perché la Villa di Civita Giuliana a Pompei è così importante?

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Da diversi mesi ormai, i media e i giornali ad intervallo frequente parlano della famosa Villa di Civita Giuliana a Pompei. Ma perchè c’è così tanto interesse su questa villa, perchè se ne parla così tanto??

C’è da dire che l’importanza crescente della lussuosa Villa suburbana di Civita Giuliana, collocata a 600 metri dalle mura di Pompei è connessa a due ragioni contrastanti tra di loro. 

In primis, la più importante è legata ai lavori di scavo che stanno interessando questa zona del Parco Archeologico di Pompei.  Lavori che stanno restituendo alla storia un patrimonio senza precedenti, che ci descrive parte dell’importante quotidianità vissuta dagli antichi Pompeiani. 

Questa è la ragione fondamentale per cui la Villa sta assumendo un’importanza rilevante, che porta i media a focalizzarsi su questo luogo per la vita di Pompei. 

Ma c’è un altro motivo per cui la Villa di Civita Giuliana è spesso stata enunciata nelle più importanti testate giornalistiche. Ed è legata ai numerosi furti messi in atto in questa zona da esperti tombaroli. Che con l’utilizzo di cunicoli sotterranei stavano depredando il parco archeologico di numerosi reperti. 

Proprio in ragione di ciò, i lavori di scavo nella Villa si sono intensificati nel 2017. Quando a seguito di importanti scoperte, il parco archeologico ha ritenuto fondamentale intervenire in questo luogo per porre fine a questi furti. 

E proprio intensificando questi lavori di scavo che stanno riemergendo elementi importanti e sensazionali della vita dell’antica Pompei e dei suoi abitanti. 

La Villa di Civita Giuliana

La lussuosa Villa di Civita Giuliana riportata parzialmente alla luce tra il 1907 e il 1908 è collocata a 600 metri dalle mura di Pompei. Si affacciava anticamente sul Golfo di Napoli ed era formata da una zona signorile, utilizzata dai padroni della villa e da una parte servile adibita a riposo per gli schiavi che operavano al servizio dei padroni.

La parte signorile era caratterizzata dalla presenza di tre ambienti di soggiorno, due camere da letto con pavimenti pregiati e decorate con preziosi dipinti e una grande sala per il banchetto. Mentre esternamente era formata da un’enorme terrazzo circondato da un grandissimo criptoportico lungo circa 56 metri. 

Una villa lussuosa e finemente decorata, formata anche da una parte servile, ancora oggetto di scavi, che, per il momento, hanno riportato alla luce due stanze per gli scavi e una stalla. 

Le Scoperte nella Villa di Civita Giuliana 

La Villa di Civita Giuliana dal 2017 ci sta abituando a scoperte sensazionali e travolgenti, che stanno sorprendendo gli stessi archeologici. E confermano l’importanza di continuare a scavare per tutelare e valorizzare questo patrimonio. 

Dal ritrovamento di uno stupendo carro cerimoniale nel 2021 perfettamente conservato, con ancora a vista le ruote e i pregiati elementi decorativi. Ricostruito e rimasto esposto fino al 30 Luglio presso il Museo Romano. 

Carro della sposa ritrovato nella villa di civita giuliana
Foto di Parco Archeologico di Pompei

Ai corpi di due vittime dell’eruzione del Vesuvio ritrovati nel 2020 e  ricostruiti negli ultimi istanti di agonia con il metodo del calco. Al calco integro di un intero cavallo in una stalla della Villa di Civita Giuliana. 

Calco
Cavallo di civita giuliana
Fonte Parco Archeologico di Pompei

Scoperte che non si arrestano e che continuano a stupire. 

L’ultima scoperta nella Villa di Pompei

 L’ultima risale a ieri 20 Agosto 2023 e si tratta di una nuova stanza degli scavi “denominato ambiente A”. Differente da quella ritrovata nei mesi precedenti, che è stata completamente ricostruita mediante l’utilizzo del metodo dei calchi. 

Dal vuoto lasciato all’interno del terreno sono riemersi due letti, uno semplice e senza materasso, l’altro più pregevole con spalliera, su cui sono ancora visibili le bande color rosso. Spalliera in parte distrutta dai cunicoli scavati dai tombaroli negli anni precedenti. 

Nonché, con il metodo del calco, sono stati ricostruiti piccoli armadietti, tessuti e i corpi delle vittime dell’eruzione del Vesuvio. 

Ma non solo all’interno della stanza si trovavano anche diverse anfore e una zappa di ferro a dimostrazione che questo ambiente veniva utilizzato anche come ripostiglio. 

La seconda stanza degli schiavi

Già nei mesi precedenti ed esattamente nel novembre del 2021, nella medesima zona, denominato “ambiente C” fu ritrovata un’altra stanza degli schiavi. 

Anche in questo caso l’ambiente fu ricostruito con il metodo dei calchi. 

E dall’impronta degli stessi emersero tre brandine in legno utilizzate come letti e una cassa in legno contenente oggetti in metallo e in tessuto utilizzati probabilmente come finimenti per i cavalli. 

Le rete dei letti erano formate da corde e al di sopra delle stesse erano adagiate coperte in tessuto. Restituite alla storia e all’osservazione degli archeologici, grazie all’importante metodo del calco. 

prima stanza degli schiavi ritrovata a Pompei nella villa di civita giuliana
Foto di Parco Archeologico di Pompei

Quindi ritrovamenti importanti e fondamentali per ricostruire la vita di Pompei, che ci fa capire in che condizioni vivevano le classi meno abbienti. Che materiali utilizzavano per realizzare gli arredi e che oggetti venivano impiegati nella loro quotidianità. 

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