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Mosaico Nettuno ed Anfitrite ad Ercolano

La casa di Nettuno e Anfitrite di Ercolano

Mosaico Nettuno ed Anfitrite ad Ercolano

La casa di Nettuno e Anfitrite fu colpita insieme al resto dell’antica città di Ercolano dalla tremenda eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Però, Ercolano a differenza di Pompei, non venne investita dalla pioggia di cenere e lapilli. Ma solo da un potentissimo flusso piroclastico e da una colata di fango che coprì completamente Ercolano con oltre 20 metri di materiale vulcanico.

Solo nel 1738, durante lo scavo per la realizzazione di un pozzo da parte di un contadino, venne ritrovati casualmente i primi resti dell’antica città.

La struttura della casa di Nettuno e Anfitrite

La casa di Nettuno e Anfitrite di Ercolano si trova nell’insula V. Esattamente di fronte l’ingresso della sezione femminile delle terme stabiane, nella strada anticamente più frequentata di Ercolano.

Una dimora non particolarmente grande, infatti, ha un’estensione solo di 200 metri quadri ed era strutturata su due livelli.
La casa di Nettuno ed Anfitrite di Ercolano molto probabilmente appartenne ad un ricco commerciante.

Infatti, al piano inferiore della casa con accesso direttamente sulla strada vi era una bottega. All’interno della quale vennero ritrovati un bancone utilizzato per realizzare cibi e bevande, una piccola cucina ed un soppalco in legno perfettamente conservato ed ancora oggi visibile. Il soppalco serviva per raggiungere il piano superiore, dove era presente uno scaffale che veniva utilizzato, probabilmente, per riporre le anfore contenenti il vino.


Di fianco all’ingresso della bottega vi era anche l’ingresso della casa. Caratterizzato da un corridoio stretto, che permetteva di raggiungere l’atrio della dimora dove al centro era posizionato l’impluvium. Tutto intorno all’atrio si aprivano poi una serie di ambienti che venivano utilizzati come camere da letto.

Il mosaico di Nettuno e Anfitrite


La parte più importante e spettacolare di tutta la casa di Nettuno e Anfritrite era il triclinio estivo. Utilizzato dai proprietari della casa come giardino e molto probabilmente era il luogo in cui questi ultimi trascorrevano i propri momenti di relax, godendo della fresura della sera.


Al centro del triclino estivo fu realizzata una vasca in marmo con una fontana da cui anticamente zampillava acqua. Sulla parete centrale fu creato un meraviglioso mosaico, da cui prende il nome l’intera casa, che raffigurava appunto Nettuno ed Anfitrite.
Il mosaico adornato tutto intorno con una cornice di conchiglie marine, fu costruito con paste vitree dai colori brillantissimi che raffiguravano appunto Nettuno ed Anfitrite.

Il resto del triclinio era affrescato con scene che riproducevano un giardino con piante, uccelli e fontane, per dare la sensazione a chi si trovava all’interno dello stesso di trovarsi in un giardino all’aperto.


La fontana presente al centro del triclino estivo della casa di Nettuno e Anfitrite veniva rifornita di acqua mediante un serbatoio presente nel lato nord del triclino.
Il serbatoio venne nascosto con una struttura caratterizzata da tre nicchie, dove nella nicchia centrale vi era una statuetta.

Tutta la struttura era rivestita con un mosaico in pasta vitrea che raffigurava nella parte superiore scene di caccia, mentre nella parte inferiore un giardino con piante ed uccelli.