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Una stanza della fullonica di Stephanus

Fullonica di Stephanus di Pompei

Una stanza della fullonica di Stephanus

La Fullonica di Stephanus sorge nella Regio I, insula 6 di Pompei, fu sepolta con il resto della città di Pompei, durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. 

E fu ritrovata solo nel 1912 durante gli scavi che vennero eseguiti nella zona di Via dell’Abbondanza, fu cui si affacciava la famosa bottega. 

L’eruzione del Vesuvio sommerse completamente la città di Pompei, non solo le case e le strade furono investite dalla pioggia incessante di lapilli. 

Ma anche le tante botteghe presenti in città e che si affacciavano per lo più sulla strada principale di Pompei. 

Cos’era la Fullonica di Stephanus 

La Fullonica di Stephanus era un antico edificio, adibito a tintoria e lavanderia situato nella parte nord-est di Pompei. 

L’origine del nome deriva probabilmente da quello del proprietario. Nei pressi della bottega furono ritrovati dei manifesti elettorali che riportavano il nome di Stephanus, quindi si suppose che potesse trattarsi del proprietario della bottega. 

L’edificio era di dimensioni considerevoli, con diverse stanze e ambienti specificamente progettati per svolgere le attività connesse alla lavorazione dei tessuti. Al suo interno, si trovavano vasche per il lavaggio dei panni e l’ammorbidimento delle stoffe e ampie aree di essiccazione.

La struttura della Fullonica

La fullonica di Stephanus è una delle meglio conservate di tutte quelle presenti a Pompei. 

E’ caratterizzata dalla presenza di un atrio, come per le tutte le case tipiche Romane, con al centro una grande vasca utilizzata per il lavaggio dei panni. 

Vasca presente nella fullonica di Stephanus a Pompei

Al posto del compluvium, cioè l’apertura ricavata dal tetto dell’atrio , fu realizzato un lucernario utilizzato per l’ asciugatura dei panni.

Nello stesso atrio si facciano due stanze, decorate con meravigliosi dipinti raffiguranti figure geometriche, uccelli, animali. Affrescate entrambe con il classico colore rosso Pompeiano al centro, alla base una zoccolatura nera e nella parte superiore fu utilizzato il bianco. 

Una stanza della fullonica di Stephanus

La fullonica era dotata anche di un giardino, con un piccolo peristilio utilizzato probabilmente per l’asciugatura dei panni. E nella parte destra era presente la cucina, dove oggi sono perfettamente visibili i piatti e le padelle utilizzati anticamente per cucinare. 

Cucina nella fullonica di Stephanus

Lo scheletro ritrovato nella bottega

Durante gli scavi che riportarono alla luce la Fullonica di Stephanus fu ritrovato uno scheletro vicino all’ingresso con in mano un mucchietto di monete.

Si è supposto che potesse trattarsi dello stesso proprietario Stephanus che tentò di mettere in salvo l’incasso della giornata, ma morì a seguito dell’eruzione.

Certezze al riguardo non ce ne sono, si sarebbe potuto trattare anche di un fuggitivo che si  recò nella fullonica in cerca di riparo ma ugualmente trovò la morte.