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Casa del fauno di Pompei

Casa del Fauno di Pompei

Casa del fauno di Pompei

La Casa del Fauno è uno degli edifici più famosi di Pompei, l’antica città romana sepolta sotto le ceneri del Vesuvio nel 79 d.C.

Quel giorno, esattamente il 24 Ottobre (secondo gli ultimi ritrovamenti), i Pompeiani in pochi attimi si ritrovarono coperti da cenere e lapilli senza avere nemmeno il tempo di scappare. Il Vesuvio, quel monte che loro consideravano amico, incominciò improvvisamente ad eruttare cenere e lapilli, seppellendo completamente la città di Pompei con oltre 3 metri di materiale vulcanico. 

Case, strade, botteghe e uomini rimasero sepolti per oltre 2000 anni e furono ritrovati solo casualmente intorno al 1748. 

In questo immenso patrimonio, fu scoperta anche la casa del Fauno, quella che oggi è divenuta una delle attrazioni principali dell’antica Pompei.

La Casa del Fauno a chi apparteneva

La casa del Fauno di Pompei può essere ammirata nella Regio VI. Si può raggiungere facilmente sia accedendo da piazza Esedra sia da Villa dei misteri.

Con un’estensione di 2970 metri quadri è una delle più grandi di Pompei. Appartenuta ad un facoltoso magistrato della famiglia dei Satrii, come testimoniato da una scritta incisa su una cornice in tufo.

La ricchezza e il livello sociale del proprietario si percepiscono già all’ingresso della casa del fauno, situato in via della fortuna. Caratterizzato da un maestoso portone con capitelli decorati e la scritta sul pavimento in latino di benvenuto “HAVE” con tessere multicolore.

Scritta HAVE all'ingresso della casa del fauno Pompei

L’utilizzo di una parola in latino e non in lingua osca (parlata a quell’epoca) era un modo per il proprietario di ostentare la conoscenza della lingua latina.

La struttura della Casa del Fauno


La casa del Fauno, come ogni casa tipica Romana, presenta un atrio dove al centro dello stesso è posizionato l’ impluvium, cioè la vasca per la raccolta dell’acqua piovana. L’atrio era decorato con pavimento in mosaico. Ed al centro dell’impluvium fu posizionata la statua in bronzo di un satiro danzante, interpretato come fauno, da cui poi prende il nome la famosa casa. (Oggi all’interno del parco archeologico però è presente solo una copia del fauno danzante, l’originale è conservato nel museo nazionale).

Casa del fauno Pompei


La casa del Fauno è caratterizzata dalla presenza di due peristili e due atri. Molto probabilmente si trattava di due proprietà diverse che poi successivamente vennero inglobate in un unico grande edificio.
I due peristili erano divisi da un incavo semicircolare, detto esedra, che era l’ambiente più rappresentativo della casa.

Il proprietario qui riceveva gli ospiti che potevano ammirare l’enorme mosaico pavimentale, di circa 20 metri quadri, che raffigura la battaglia di Isso tra Alessandro Magno e il Re Persiano Dario.

Mosaico della battaglia di Isso ritrovata nella casa del fauno di Pompei


La presenza di affreschi, numerosi mosaici e stucchi in primo stile presenti in ogni ambiente della dimora, rappresentava un modo per il proprietario di sfoggiare la sua ricchezza. Inoltre, la casa del Fauno era l’unica a Pompei che presentava un ambiente termale privato, con la presenza di un tepidarium e calidarium.

Numerosi sono stati i ritrovamenti durante le opere di scavo, tra cui numerosi oggetti in oro, argento e lo scheletro di una donna intenta a salvare gioielli e ori.