L’anfiteatro di Pompei è uno degli edifici più antichi e meglio conservati ritrovati durante gli scavi effettuati a Pompei.
Fu sepolto insieme all’intera città durante l’eruzione del Vesuvio del 24 Ottobre (secondo gli ultimi ritrovamenti) del 79 d.C.
Quel giorno, una violenta ed improvvisa esplosione del vulcano inondò Pompei con una fitta coltre di cenere e lapilli, sotterrandola per oltre 3 metri. Solo nel lontano 1748 durante lo scavo di un pozzo, accidentalmente vennero ritrovati alcuni resti della città di Pompei.
Da allora gli scavi non si sono più arrestati e Pompei continua a regalare ancora oggi meravigliose scoperte.
Dove si trova e a cosa serviva l’Anfiteatro
L’anfiteatro di Pompei sorge nella Regio II e si può raggiungere facilmente accedendo direttamente da piazza Anfiteatro presente in Via Plinio, una delle tre entrate del parco Archeologico di Pompei.
L’anfiteatro fu costruito nel 70 a.C. ed è il più antico tra tutti quelli che conosciamo. Era il luogo dedicato ai combattimenti tra i gladiatori, uno dei principali spettacoli di intrattenimento più amato da tutti gli antichi Romani.
Ma in realtà, in epoca antica, questi combattimenti nacquero come parte di riti funebri, in onore dei personaggi più illustri della città.
Ma non solo, l’anfiteatro veniva utilizzato anche per giochi circensi.
La struttura dell’Anfiteatro di Pompei
L’anfiteatro di Pompei si componeva di due ingressi principali, che conducevano direttamente nell’area e ai primi posti della gradinata, mentre nella parte superiore si poteva accedere mediante delle scale esterne a doppia rampa.
Gli spettatori dell’antica Pompei potevano raggiungere i posti a sedere mediante la cripta, ossia una galleria con volta a botte, raggiungibile mediante quattro corridoi, due dei quali conducevano direttamente nell’arena.
Si è ipotizzato che uno dei passaggi fosse riservato ai magistrati più imminenti della città per raggiungere facilmente i loro posti d’onore. Invece lo sbocco all’arena presumibilmente serviva ai gladiatori vincitori per poter ritirare i loro premi durante la cerimonia di premiazione.
Prima dell’entrata all’arena c’erano due piccoli vani, utilizzati per poter prestare i primi soccorsi ai gladiatori feriti e che molto probabilmente venivano utilizzati anche per deporre i corpi dei gladiatori uccisi.
L’anfiteatro ha una lunghezza complessiva di 135 metri e una larghezza di 104 metri, con una capienza di 20.000 spettatori. E si componeva di una cavea divisa in tre zone:
- L’ima cavea, la più bassa , divisa in sei settori, riservata ai personaggi più importanti della città.
- La media cavea, situata nella parte intermedia e riservata al popolo.
- La summa cavea, situata nella parte superiore e riservata alle donne.
Si ipotizza che l’anfiteatro disponeva anche di velario per proteggere gli spettatori dal calore del sole.
Da fonti antiche, si ritiene che questo velario fu realizzato in lino.