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L’antica spiaggia di Ercolano riprende vita

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Grazie agli ultimi interventi di manutenzione messi in campo dal Parco Archeologico di Ercolano, tra pochi mesi riprenderà nuovamente vita l’antica spiaggia di Ercolano. 

Un lavoro importante che consentirà di ammirare l’unico litorale di una città antica. 

I lavori sono volti, non solo per ripristinare l’antica spiaggia che costeggiava la città, ma anche per risolvere il problema delle acque piovane in prossimità delle fornici. 

Problema quest’ultimo che già è stato parzialmente risolto, grazie al ripristino del vecchio sistema fognario della città. Il nuovo sistema consentirà di recuperare le acque piovane, affinchè vengono riutilizzate per la cura delle piante presenti nel Parco Archeologico e per gli uffici. 

I lavori nell’antica spiaggia di Ercolano

Il ripristino dell’antica spiaggia è un passo importante. Che consentirà di mettere in connessione la zona delle fornici con quella di Villa dei Papiri, fino ad oggi chiusa per lavori. 

Infatti, la posizione dell’antica spiaggia di Ercolano, collocata a 4 metri al di sotto del livello del mare, ha sempre creato problemi di gestione delle acque sorgive e delle acque piovane, impedendo l’accesso a Villa dei Papiri. 

Con questo intervento finalmente le due aree saranno rimesse in connessione. 

I reperti recuperati durante i lavori

Inoltre, questi interventi di manutenzione hanno permesso di recuperare anche numerosi reperti seppelliti per secoli della nube piroclastica. Tra questi: numerosi materiali in legno e il corpo dell’ultimo fuggiasco. 

A differenza degli altri ritrovati all’interno delle fornici, quest’ultimo si trovava in prossimità della spiaggia, con le spalle rivolte verso il mare  e con una sacca piena di oggetti preziosi.

Purtroppo, il loro intento di scappare dall’inferno che si stava per abbattere su Ercolano non servì. Le barche di salvataggio non riuscirono mai a raggiungere la spiaggia di Ercolano e a salvare le centinaia di persone che si erano dirette verso il mare per sfuggire alla furia del Vesuvio. 

Vennero tutte travolte dal potente flusso piroclastico, morendo senza nemmeno accorgersene in pochi istanti.  

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