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La Casa più Grande di Pompei: Qual’è e Dove si Trova

Curiosità

Con una metratura di 3500 mq composta da giardini, piscine e un ampio peristilio che ruotava intorno agli ambienti più importanti della dimora è di gran lunga la casa più grande di tutti gli scavi di Pompei. 

Si tratta di una delle ville suburbane collocate appena fuori le mura di Pompei e non stiamo parlando della famosissima Villa dei Misteri, rinomata per i suoi meravigliosi affreschi. 

Ma di un’altra villa adiacente a quest’ultima, Villa Diomede. 

Villa Diomede insieme al resto della città di Pompei, fu sepolta completamente durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. E fu uno dei primi edifici ad essere riportati alla luce durante gli scavi tra il 1771 e il 1775.

Le caratteristiche di Villa Diomede, la casa più grande di Pompei

Collocata presso Porta Ercolano, deve il suo nome a Marcus Arrius Diomedes, un liberto, la cui tomba si trova di fronte all’ingresso della domus. 

Villa Diomede si sviluppava su un’area di 3500 mq su tre piani, con terrazze poste a diversi livelli che si affacciavano verso il mare. 

Il primo piano era  formato da diversi ambienti di soggiorno disposti attorno al peristilio superiore. 

Al di sotto di questo si poteva raggiungere mediante una scala il peristilio inferiore, composto da 17 colonne per lato, che circondavano il grande giardino coperto da una pergola utilizzata probabilmente per i banchetti estivi . Al centro una sontuosa e grandissima piscina con nicchie rettangolari e curve. 

Una dimora grandissima, preziosa, meta prescelta da tutti i viaggiatori ottocenteschi, come testimoniato dai numerosi graffiti ritrovati all’interno della villa, tra i quali figura quello del Conte di Cavour.

Oggi, grazie al progetto Pompei per tutti, Villa Diomede è visitabile tramite delle passerelle anche dalle persone diversamente abili o in sedia a rotelle. 

Con la sua metratura di 3500 mq è quindi una delle case più grandi di Pompei.

Un’altra grande dimora a Pompei

Casa del fauno Pompei


Ma le dimore grandi a Pompei non mancavano, all’interno delle mura dell’antica città troviamo, invece, la famosissima casa del Fauno con una superficie di circa 3000 mq. 


Conosciuta in tutto il mondo per la statua in bronzo di un satiro danzante presente nell’impluvium della casa, da cui prende il nome. 


Questa antica dimora, originariamente, era di piccole dimensioni rispetto a quella attuale caratterizzata dalla presenza di una grande orto. Poi successivamente fu ampliata mediante l’accorpamento di altre abitazioni vicine, arrivando a raggiungere l’estensione attuale di 3000 mq. 

Per questo la casa del fauno oggi si presenta composta da due atri e due peristili. 

L’importanza di queste grandi dimore

Queste domus rappresentano un’imponente testimonianza dell’architettura e dell’arte romana nell’antica città di Pompei. La vastità, le decorazioni, gli oggetti trovati al loro interno ci offrono una finestra preziosa sulla vita e sulla cultura dell’epoca. Queste dimore straordinarie ci permettono di immaginare e di scoprire ancora di più come fosse la vita nell’antica Pompei, con le sue feste, le sue cerimonie e il suo lusso. 

Una parte nuova completamente diversa dal resto della città di Pompei, che era composta per lo più da piccole abitazioni che arrivavano a raggiungere anche i 12 mq. 

Queste residenze dimostrano i due lati opposti della stessa Pompei, formata da un lato da ville immense e sontuose e dall’altra da case piccole,  umili e sobrie. 

Ma villa Diomede ci offre anche un’ulteriore testimonianza, non rappresenta solo la casa più grande di Pompei, ma una villa imponente appartenuta ad un liberto. 

Cioè ad uno schiavo divenuto poi successivamente libero, che a dispetto della sua condizione sociale è stato in grado di costruirsi una ricchezza così potente, tanto da essere divenuto il padrone di una delle domus più grandi di Pompei. 

Una testimonianza importante e fondamentale che offre un prezioso indizio non affatto scontato sulla società dell’antica Pompei.

Villa dei misteri Pompei

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