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In quale data Pompei fu distrutta dall’Eruzione del Vesuvio?

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24 Agosto? 24 Ottobre? 17 Ottobre? Ma qual è la data esatta dell’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei, Ercolano, Oplonti e Stabia?

Per secoli, si è creduto che la data dell’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei coincidesse con il 24 agosto del 79 d.C..  Ma nuove scoperte archeologiche e analisi scientifiche hanno messo in discussione questa data, suggerendo che l’evento catastrofico potrebbe essersi verificato in un periodo successivo. 

Ma da dove emerge questa data del 24 Agosto del 79 d.C.?

La datazione della catastrofe si basava principalmente su un manoscritto di Plinio il Giovane, che descrisse l’eruzione in due lettere inviate all’amico Tacito. 

Nel manoscritto si legge che il vulcano eruttò ” 9 giorni prima delle Calende di Settembre” (così gli antichi Pompeiani indicavano i giorni) che corrisponde al 24 Agosto. 

In realtà recenti scoperte hanno totalmente messo in discussione tale ipotesi. Avvalorando la tesi che la data dell’eruzione fosse stata trascritta erroneamente dai copisti che nei secoli avevano tradotto i testi di Plinio. Testi che nella stessa lettera riportano anche date diverse, rafforzando l’ipotesi che la data fosse errata. 

Infatti, il rinvenimento di frutta tipicamente autunnale (come melograni, castagne, uva), bracieri accesi durante l’eruzione e abiti pesanti. Ha fatto supporre che molto difficilmente l’eruzione possa essersi verificata durante il periodo estivo. Ma che sia avvenuta in un periodo successivo a vendemmia ultimata. In effetti anche il ritrovamento di anfore contenente mosto, ha confermato che la produzione di vino era già stata effettuata.  

Anche nel caso di una vendemmia anticipata, i giorni intercorsi fra la raccolta, la pigiatura e la prima fermentazione consentono di spostare la data in avanti. 

Ma non solo, anche il reperimento di una moneta che testimonia l’elezione di Tito ad imperatore avvenuta tra il 7 e 8 Settembre di quell’anno lasciano supporre che l’eruzione sia avvenuta in autunno. 

Quindi, con una certa sicurezza si potrebbe affermare che la data del 24 Agosto riportata fino ad oggi sia errata. E che il testo di Plinio il giovane sia stato trascritto in modo erroneo.  

Molto probabilmente l’evento si è verificato in autunno, forse il 24 ottobre di quell’anno.

Ma perchè adesso si parla del 24 Ottobre del 79 d.C. come nuova data dell’eruzione del Vesuvio? 

La risposta si trova in una delle ultime e più importanti scoperte avvenute nell’Ottobre del 2018 a Pompei. 

Nella casa del Giardino nella Regio V, fu trovata un’iscrizione a carboncino che sembrerebbe confermare che l’eruzione sia avvenuta ad Ottobre. 

L’iscrizione recita a chiare lettere “il sedicesimo giorno prima delle calende di Novembre” quindi il 17 Ottobre. Ciò vuol dire che in quella data tutti i Pompeiani erano ancora vivi e che l’eruzione è avvenuta qualche giorno dopo. 

Iscrizione che non riporta l’anno dell’eruzione, ma gli archeologici sono certi che l’evento sia avvenuto esattamente nel 79 d.C.. In quanto le iscrizioni a carboncino non sono indelebili se non vengono ripassate con qualcosa di permanente. Quindi si cancellano con estrema facilità.

Per cui molto difficilmente l’eruzione è avvenuta l’anno precedente, in quanto l’iscrizione a carboncino si sarebbe cancellata. 

Al momento, con estrema certezza sulla base delle ultime scoperte si può affermare che la data dell’eruzione del Vesuvio è il 24 ottobre 79 d.C. Ma Pompei non smette di stupirci e meravigliarci, quindi aspettiamoci nuove e possibili altre correzioni di questa data attuale.  

Le continue ricerche e scoperte non solo arricchiscono la nostra comprensione storica, ma testimoniano anche l’importanza continua della ricerca archeologica. 

Il mistero di Pompei continua a rivelare nuovi dettagli, ricordandoci che la storia non è mai completamente scritta e che ogni scoperta può riscrivere il passato.

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