Pompei, l’antica città situata ai piedi del Vesuvio e distrutta durante l’eruzione del 79 d.C. conserva ancora dopo 2000 anni tutto il fascino nonostante sia rimasta sepolta per secoli sotto una coltre di cenere e lapilli.
Dopo il ritrovamento nel 1748 dei primi reperti dell’antica città di Pompei, gli scavi non si sono più fermati. E hanno riportato alla luce un patrimonio unico e spettacolare. Non solo case, statue e templi ma anche i meravigliosi affreschi che ornavano le case di Pompei e che sono divenuti famosi e importanti in tutto il mondo.
Questi dipinti murali, risalenti al periodo tra il III secolo a.C. e il 79 d.C., sono stati preservati grazie alla copertura di cenere vulcanica. Che li ha mantenuti intatti per anni e ha permesso grazie ai lavori di restauro degli esperti archeologi di riportarli a nuova vita nonostante siano trascorsi secoli.
Scopri insieme a noi:
La tecnica utilizzata per realizzare gli affreschi
Ancora oggi si possono ammirare i famosi affreschi di Pompei con colori e figure perfettamente nitide raffiguranti scene mitologiche, paesaggi, ritratti, animali e nature morte.
Molti di questi dipinti, presenti nelle più importanti domus, erano destinati a decorare le pareti delle case dei ricchi borghesi di Pompei, che volevano mostrare il loro gusto raffinato e la loro cultura.
E venivano realizzati utilizzando diverse tecniche.
Prima di tutto, un intonaco di calce veniva applicato alle pareti, e poi gli artisti disegnavano il contorno delle loro figure sul muro con un carboncino. Successivamente, applicavano la pittura a fresco sul muro ancora umido, utilizzando pigmenti naturali come l’ocra, il rosso di ferro e il nero di carbone. In questo modo il colore si fondeva con l’intonaco e diventava parte integrante della parete. Questa particolare tecnica ha permesso che i colori e le figure si mantenessero intatte nonostante l’eruzione.
Una particolarità degli affreschi di Pompei, ma anche di Ercolano è l’utilizzo del famoso colore rosso Pompeiano, conosciuto ormai in tutto il mondo.
In realtà, successivamente, si è scoperto che non si tratta di rosso ma di giallo ocra, composto da ossido di ferro, che si è modificato in rosso a causa delle altissime temperature dei gas fuoriusciti durante l’eruzione.
I più famosi affreschi di Pompei
Pompei, come sappiamo è ricca di affreschi, ma ve ne solo alcuni che hanno fatto la storia di questa antica città e sono conosciuti in tutto il mondo.
Tra questi: i dipinti della famosa Villa dei Misteri, il Priapo della casa dei Vettii, i quadretti del Lupanare di Victor e Africanus e i preziosi affreschi della casa dei Dioscuri. Tutti rinomati e che conservano ancora perfettamente intatti i dettagli di 2000 anni fa.
I dipinti di Villa dei Misteri
Forse uno dei dipinti di Pompei più conosciuto e apprezzato al mondo è il famoso affresco contenuto nella Villa dei Misteri, una residenza di campagna situata appena fuori le mura della città. Divenuto importante non solo per i colori vivi e i perfetti dipinti, ma anche per la sua imponenza.
L’affresco realizzato in una delle sale della domus, infatti, copre ben tre lati della sala ed ha un’altezza di 3 metri e una lunghezza di 17 metri. E’ suddiviso in 10 scene, che rappresentano un’antica cerimonia di iniziazione, in cui sono presenti Dioniso con la sua sposa Arianna.
La casa dei Vettii e il dipinto del Priapo
Anche i dipinti nella casa dei Vettii sono tra i più importanti ed ammirati. In particolare uno, l’affresco del Priapo presente all’ingresso della casa.
L’uomo è raffigurato intento a pesare il suo enorme fallo su un piatto della bilancia. Questo affresco ha fatto il giro del mondo e tantissimi sono i turisti che si recano a Pompei per ammirarlo.
Ma non solo, la casa è ricca di preziosi affreschi perfettamente conservati, tra questi: il mito di Issione, Dedalo che presenta la vacca di legno, con cui si accoppierà, a Pasifae, cavalli marini e scene navali.
Insomma una casa davvero preziosa e impossibile da non vedere.
I quadretti erotici del Lupanare
Stupore e meraviglia si provano quando ci si trova dinanzi ai quadretti erotici riprodotti nel famoso lupanare di Pompei.
Si tratta di una serie di quadretti ritrovati nel corridoio del lupanare di Victor e Africanus. Precisamente al di sopra delle porte d’ingresso delle celle delle prostitute, che riportano una serie di scene erotiche.
Si pensa, che si tratti di una sorta di catalogo delle prestazioni sessuali che le prostitute eseguivano e che potevano essere scelte dai clienti del bordello.
Questi dipinti erotici come tanti altri ritrovati in altre case di Pompei, inizialmente destarono scalpore e meraviglia. Infatti, si cercò in un primo momento di nasconderli soprattutto a donne e bambini. Ma successivamente sono divenuti parte integrante di Pompei.
Pompei e la sua eroticità ormai sono conosciuti in ogni parte del mondo.
I preziosi dipinti della casa dei Dioscuri
Parlando di affreschi non si possono non enunciare quelli contenuti nella casa dei Dioscuri di Pompei. Il cui nome è stato attribuito per il famoso dipinto ritrovato all’ingresso dell’abitazione. Che ritrae i due gemelli Dioscuri Castore e Polluce, raffigurati completamente nudi con un mantello rosso porpora sulle spalle e due cavalli.
Ma non è l’unico affresco ritrovato all’interno della casa, anche gli altri ambienti sono finemente decorati con preziosi dipinti. Che riproducono: la nascita di Adone e Scilla che consegna a Minosse il capello fatato del padre Niso, Apollo e Dafne e Sileno e Ninfa con Bacco infante.
Si pensa che questi dipinti presenti nella casa dei Dioscuri siano stati realizzati dallo stesso pittore che realizzò i famosi affreschi della casa dei Vettii.