La casa dello scheletro di Ercolano si trova nell’insula III. Prende il nome dal ritrovamento di uno scheletro di un uomo che non riuscì a fuggire alla furia dell’eruzione del Vesuvio, durante la tremenda esplosione del vulcano che colpì Ercolano e i paesi limitrofi.
Era il 24 Ottobre del 79 d.C. (secondo gli ultimi ritrovamenti effettuati a Pompei) quando il Vesuvio improvvisamente iniziò ad eruttare cenere e lapilli. Ercolano, però, per la sua collocazione ai piedi del vulcano inizialmente non venne investita dalla pioggia incessante di lapilli. Ma venne colpita solo più tardi dalle colate di fango e dal potente flusso piroclastico che non diede scampo ai suoi abitanti, tra cui anche l’uomo rinvenuto nella casa dello scheletro.
La struttura della casa dello Scheletro
L’ingresso della casa è pavimentato con un bellissimo mosaico a tessere bianche e nere. Dallo stesso si accede nell’atrio di cui rimane ben poco da vedere, infatti, la casa dello scheletro è una delle poche case di Ercolano che non presenta un buono stato di conservazione. Ciò è dovuto al fatto che molti materiali furono recuperati per essere riutilizzati durante gli scavi borbonici.
Dall’atrio si aprono poi una serie di ambienti, tra cui il tablino. Da quest’ultimo si può scorgere un oecus, ossia una sala per le feste, caratterizzata dalla presenza di una parete curva completamente affrescata e pavimentata con marmo in bianco, nero e giallo antico.
All’interno, la casa dello scheletro aveva un piccolo cortile da cui anticamente arrivava aria e luce. Per proteggere la casa da ladri e uccelli che potevano introdursi all’interno della stessa, fu realizzata sul tetto una grata di ferro, oggi ancora in parte visibile.
Larari casa dello scheletro
Nel cortile decorato con affreschi alle pareti che riproducono un giardino, fu ritrovato un piccolo larario. Realizzato completamente con tessere di mosaico e di marmo e definito con conchiglie marine, a quell’epoca molto utilizzate per rifinire i monumenti delle case.
Oltre questo, la casa dello scheletro ne presenta anche un altro un pò più grande. Al lato nord della dimora, fu realizzata una parete con una nicchia curva rivestita di tessere di pasta vitrea e di mosaico.
Al di sopra delle nicchia, ancora oggi visibili, furono realizzati dei piccoli pannelli che riproducevano scene dionisiache.