La casa della nozze d’Argento di Pompei fu sepolta durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. per essere riportata alla luce solo diversi secoli dopo.
Per tre giorni il Vesuvio eruttò continuamente cenere e lapilli invadendo le strade e le case dell’antica Pompei, per essere poi colpita da un potentissimo flusso piroclastico. Che solidificò i materiali vulcanici eruttati su Pompei e facendo morire per asfissia i pochi abitanti sopravvissuti alla caduta dei lapilli.
Anche la casa delle Nozze d’Argento fu colpita dalla caduta delle rocce vulcaniche che provocarono il cedimento di alcune colonne che sorreggevano l’atrio e parte dei muri perimetrali.
I lavori di scavo nell’antica città di Pompei iniziarono nel 1748, ma la casa delle nozze d’Argento venne ritrovata solo nel 1891.
Perchè la casa è chiamata nozze d’Argento
La casa delle nozze d’argento sorge nella Regio V, Insula 2 ed apparteneva ad un ricco componente dell’aristocrazia Pompeiana. Secondo un’iscrizione ritrovata su alcuni oggetti la casa per ultima appartenne a Lucius Albucius Celsus.
La casa fu così denominata in onore delle nozze d’Argento che vennero celebrate proprio all’interno della domus tra il Re Umberto I e Margherita di Savoia, nel 1893.
L’appartenenza a ricchi componenti dell’aristocrazia Pompeiana fu fin da subito chiara, per il pregio e la maestosità con cui vennero realizzati gli ambienti, colonne in stile corinzio, raffinati affreschi, spazi ampi e alti. Insomma solo a benestanti membri delle famiglie Pompeiane poteva appartenere questa domus.
Come era strutturata
La casa delle nozze d’Argento era preziosa, raffinata e maestosa, una delle più belle di tutta Pompei. Aveva due atri, di cui uno dotato di giardino orientale e un altro con cenacolo al secondo piano, che oggi appartiene alla casa del cenacolo.
L’atrio molto alto era composto da quattro grandi colonne in stile corinzio che sorreggevano il tetto della casa ed era affrescato con preziosi dipinti.
La casa era dotata anche di un’enorme peristilio con colonne di diverse altezze, che affacciava su uno stupendo giardino.
Sia l’atrio che il peristilio erano completamente pavimentati con un mosaico nero a tessere bianche.
Per non finire la domus possedeva al proprio interno un quartiere termale privato con vasche riscaldabili, realizzato grazie al collegamento dell’acquedotto di Pompei con quello di Serino.
La casa delle Nozze di Argento venne più volte ristrutturata. Furono oggetto di rivisitazione gli stupendi dipinti alle pareti che passarono dall’originario primo stile Pompeiano, al secondo e poi al terzo.
Ma uno degli ultimi proprietari decise di apportare nuove modifiche, inglobando all’interno di questi ultimi il raffinato e prezioso quarto stile.
Ma non solo anche il collegamento all’acquedotto Serinese portò alla realizzazione di una raffinata fontana e a diversi giochi d’acqua all’interno del giardino. Che resero ancora più preziosa questa stupenda abitazione.