La casa dei Vettii di Pompei fu ritrovata nel 1894, dopo che una violenta e improvvisa eruzione del Vesuvio del 79 d.C. seppellì completamente non solo la casa dei Vettii ma tutta Pompei.
Era, secondo le ultime scoperte effettuate a Pompei, il 24 Ottobre del 79 d.C. Il Vesuvio che veniva considerato dagli Antichi Pompeiani un monte e non un vulcano, fino ad allora, non aveva mai dato cenno di voler eruttare.
L’eruzione del 79 d.C. fu del tutto improvvisa per i Pompeiani che non ebbero nemmeno il tempo di scappare e di mettersi in salvo. Continuò ininterrottamente per due giorni e Pompei venne sommersa completamente da cenere e lapilli per oltre 3 metri.
Solo nel 1748 durante lo scavo di un pozzo, si scoprì che sotto quello spesso strato di materiale vulcanico era presente un’intera città con tutti i suoi abitanti, rimasti seppelliti per secoli.
La casa dei Vettii a chi apparteneva
La casa dei Vettii sorge nella regio VI. Prende il nome dai due proprietari, Aulo Vettio Restituto e Aulo Vettio Conviva, due schiavi divenuti successivamente ricchi grazie al commercio del vino.
La casa dei Vettii è una delle dimore più lussuose e ricca di dipinti di tutta Pompei. Caratterizzata da una parte padronale ed una servile.
La zona padronale della Casa dei Vettii di Pompeii
La zona padronale è ricca di dipinti e scene in IV stile Pompeiano.
L’ingresso della casa dei Vettii nella zona padronale è caratterizzato dal famoso dipinto di Priapo, ritrovato sullo stipite destro della porta d’ingresso della dimora.
Nel dipinto, Priapo è raffigurato intento a pesare il suo enorme fallo su un piatto di una bilancia e come contrappeso sull’altro piatto viene utilizzata una borsa piena di soldi. Ciò ad indicare l’enorme valore che rappresentava per gli antichi Pompeiani il fallo. Infatti, per quest’ultimi, il fallo veniva considerato simbolo di ricchezza, prosperità e buon auspicio.
Subito dopo l’ingresso, in cui è presente il dipinto di Priapo, si accede nell’atrio della casa. Qui lungo le pareti sono rappresentate scene di caccia, di amorini e scene sacrificali.
Nello stesso atrio è possibile ammirare su basi in muratura, due casseforti in ferro, decorate con bronzo. Le casseforti furono realizzate a vista dai due proprietari, probabilmente perchè volevano ostentare la loro ricchezza e il loro status.
Superato l’atrio si accede al peristilio, che si affaccia sull’enorme giardino della casa ricco di statuette in bronzo e in marmo, utilizzate come fontane. Il peristilio, anch’esso, è finemente decorato e dipinto con pannelli neri raffiguranti la natura morta.
Lungo il peristilio si aprono, poi, una serie di ambienti, tra cui due sale di rappresentanza, ricche di pitture.
Nel salone a sinistra su pareti a fondo giallo sono rappresentati Ercole intendo a strozzare dei serpenti inviati da Giunone, il supplizio di Dirce e di Penteo.
Nel salone a destra sono raffigurati la punizione inflitta ad Issione e Bacco che nota Arianna che dorme su una pelle di tigre
La zona servile della Casa dei Vettii di Pompei
Nella zona servile, invece, ritroviamo un piccolo atrio con impluvium ed una nicchia utilizzata probabilmente come larario (cioè un’altare) .
Una cucina che presenta un banco in muratura, con a vista treppiedi e 5 pentole in bronzo. All’interno della stessa furono rinvenuti bacini, vasi di terracotta e pentole.
Nella stanza adiacente alla cucina, invece, fu ritrovata la statua marmorea di Priapo, usata probabilmente come fontana in giardino.